Ok, then I will say it to you in italian (sorry for all the folks who don't speak it: I promise I will try to translate and convey the spirit of what I'm going to say if you ask):
Fottitene di quello che dicono le persone, in tutta onestà siamo nati in un paese già morto e dominato da una mentalità in cui il giudizio e soprattutto il pregiudizio avvelenano qualsiasi tentativo di umanità . Qui parliamo di un tatuaggio, che è una cosa comunque "piccola", ma è un ottimo esempio di quali spiriti e quanto odio serpeggino nella nostra società ... se prendessi due italiani a caso e li mettessi in una stanza isolata, probabilmente nel giro di due ore troverebbero un motivo per discriminarsi a vicenda. Ormai questo veleno è proprio nel tessuto sociale, nella struttura stessa dell'Italia in quanto nazione, e probabilmente - se qualcosa la storia ha da suggerirci - c'è sempre stato, aspettando nell'ombra i momenti più propizi per esplodere in tutta la sua violenza.
Stando così le cose, io te lo ribadisco: fottitene di quello che dice la gente, o almeno cerca di imparare a fottertene, perché nulla di buono può venir fuori dal rancore, dall'invidia e dalla continua ricerca del nemico da odiare. Magari tutto 'sto discorso ti sembrerà eccessivo per un tatuaggio e ti chiederai se io non mi stia solo sfogando, e in effetti se fosse solo il tatuaggio il problema ti darei pure ragione... ma purtroppo questa è la realtà in ogni aspetto della vita degli italiani, e se inizi ad affrontarla nell'ambito comunque limitato della gestione dei pareri sul tuo tatuaggio stai già facendo un passo avanti per essere diverso e forse poter contribuire alla costruzione di un'Italia migliore, un'Italia da cui la gente come me (che oltre agli attacchi per il tatuaggio ho dovuto subire - per altri motivi, ben più gravi e radicali - letteralmente aggressioni fisiche e psicologiche) non sia costretta a scappare.